La nascita di un centro sul modello europeo dovrebbe portare un pubblico più consapevole. Credo che sia necessario per chi fa teatro guardarsi dentro e domandarsi se si è necessari, riscoprendo la parte migliore del teatro, facendolo con i linguaggi contemporanei". L'ha detto Umberto Angelini, che curerà la direzione artistica di Triennale Teatro dell'Arte di Milano.
Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione CRT Teatro dell'Arte di Milano ha conferito per un biennio la curatela artistica di Triennale Teatro dell’Arte a Umberto Angelini, creatore di Uovo Performing Arts Festival e attuale Sovrintendente del Teatro Grande di Brescia. Lo affiancherà il Comitato Artistico di Triennale Teatro dell’Arte, composto da personalità di spicco della cultura a Milano: Valeria Cantoni, Davide Giannella, Alina Marazzi e Massimo Torrigiani.
Un centro di produzione teatrale internazionale
L'obiettivo è di rafforzare in maniera significativa la programmazione di musica e danza e il legame con la realtà che lo ospita, Il Palazzo dell’Arte in cui ha sede la Triennale di Milano -l’istituzione dedicata all’architettura e al design- si ispira a casi di successo internazionali e vuole riconsegnare così il Teatro dell’Arte a un ruolo centrale nella vita teatrale e culturale di Milano. Ci saranno quindi nuove occasioni di connessione tra la programmazione teatrale e quella espositiva, attraverso temi comuni e forme di incentivo per il pubblico a fruire le diverse offerte.
Spazio anche alla ricerca, alla sperimentazione e alla multidisciplinarità, in un’ottica sempre più europea e internazionale, per fare del Teatro dell’Arte un luogo di riferimento a Milano per l’innovazione e la ricerca nel campo del teatro e delle performing arts.
Alla base di tutto, il network
Più scambi e più collaborazioni con istituzioni e realtà del panorama culturale italiano ed europeo, per portare al pubblico le esperienze più significative del teatro contemporaneo. E come punti fermi e di prestigio, le prestigiose collaborazioni con il Teatro alla Scala, con Zona K e con il neonato festival Jazzmi, fino a quella con il Teatro Franco Parenti.
Spazio al teatro per bambini
Ci sarà un duplice sguardo rivolto alla tradizione (con gli spettacoli dei burattini, che da anni hanno successo e fanno apprezzare questa antica tradizione teatrale) e al contemporaneo (ospitando nella seconda parte della stagione alcune tra le più interessanti esperienze performative dei gruppi più sperimentali della scena italiana).
Questione di sguardi
E' il titolo scelto per la programmazione 2017 da Triennale Teatro dell’Arte: Questione di sguardi è un'espressione tratta dall’opera più celebre di John Berger, che intende porre al centro la questione dello sguardo e della visione, della molteplicità di prospettive e punti di vista, dello scarto che esiste tra parola e immagine, tra realtà e rappresentazione.
La selezione di spettacoli e progetti è strutturata in diversi nuclei tematici: il rapporto tra realtà e finzione, il lavoro espressivo dell’attore, la ricerca sul linguaggio e la parola, le trasformazioni socio-politiche del mondo contemporaneo, le migrazioni. Attualità e non solo, per stimolare il confronto d’idee, il pensiero critico e l’immaginazione.
"Credo sia una sfida doverosa per la città: sentiamo la necessità di costruire un pubblico e offrire un qualcosa a cui non è abituato in maniera continuativa, un centro culturale europeo, con uno spazio espositivo importante e uno spazio scenico importante, come lo è stato fin dalle sue origini, dal 1933", spiega Angelini a Teatro.it. "Quello che cercheremo di fare sarà anche quello di introdurre dei meccanismi festivalieri dentro una programmazione di continuità come quella di una stagione teatrale. Per me poi è un ritorno, perché prima di creare Uovo lavoravo al CRT, sono stati anni molto importanti per la mia formazione e spero di poterli restituire ai più giovani".